mercoledì 27 giugno 2012

Notti di ghiaccio

[Skit by Shezan il Ragio: "Mic check, mic check, Shezan, Caver Gold, Garden's Abitudinèri nel 13esimo anniversario, nuova linfa, sempre qui, Claver Gold, Notti di ghiaccio, stai in orecchio... Spirito in granito che deglutisce a ogni magone..."]


Ne avverto il gelido abbraccio: è la notte di ghiaccio che cala 
sui coppi dei tetti, sugli alberi spogli

su fogli mai letti, su vite ed imbrogli - com'è che raccogli ciò che non ti aspetti?

Un secondo decolli nel cielo poi molli, le ali si spezzano e tu le rincolli, ideali che sprezzano il volo
 ma crolli e dal mazzo non escono jolly. 

Ti rivedi ragazzo coi sogni e l'incazzo a guardare le stelle fumando in terrazzo, coi brividi a pelle 
cacciando le palle e non uscirne pazzo.

Alcuni li ho persi in un laccio, molti altri di passaggio, parecchi li porto con me nel ricordo
 a bordo di ogni viaggio...

Poi mi faccio coraggio, riparto da zero col cuore in ostaggio, rapito dal tempo e i profumi di maggio, freddato da un vento 
che taglia in due il paesaggio...

Dalle rue alle botteghe il tuo nome condensa sui vetri e la neve che danza in un lento con l'aria che lieve l'appoggia sul manto del marciapiede.

Canto la storia di chi non ci crede, piango la gioia nei giorni di sete, guardo il futuro che ingoia cianuro 
con gli occhi nel fumo e le calze a rete

ride da troia e si atteggia da star, giro quell'angolo ed entro in un bar, prendo da bere -già un altro bicchiere ed aspetto 
che il sole ripassi di qua ma

Rit: Quanto vale la vita? 
In realtà non vorresti mai farla finita, scappa via fra le dita 
e ti chiedi se l'hanno rapita o è partita ma..
Ma che beffa la vita!
 Nelle notti di ghiaccio quei brividi al collo
si spostano al braccio
fin dentro al midollo
ed arrivano alla matita.
Quanto è fredda la vita...
Il dj se n'è andato e la festa è finita, 
i suoi occhi tornati a casa insieme ai tacchi della sua amica
Quanto è pazza la vita.
Nelle notti di ghiaccio non brucia più il piombo 
che versano i tuoi discorsi 
nello strapiombo di ogni ferita.

Metto sogni su bolle che planano in aria nei cieli di un folle,
esplodono in volo e diventano strofe 
sotto gli accordi di un SI bemolle,

non prendo il tempo ma ricordo i passi
vecchie stagnole nascoste tra i sassi, vecchie soffitte,
vecchie riviste, vecchi a cui sembra che il tempo non passi

Dio non esiste, come fidarsi? Un triste rosario che vede scambiarsi, mani e peccati, infami e reati 
ci si consuma nell'adattarsi.

Luna che illumina i fogli stesi su un pavimento ghiacciato da mesi, sparsi per casa hash e tabacco, 
pezzi di Camel e vini borghesi, poi

 mi distacco dal vero e ritorno a tuffarmi di nuovo
nel gelido abisso
dei suoi occhi in certe notti, mare russo e chiodo fisso.

E da quel viso colavano lacrime e immagini 
sopra le pagine bianche
piene del vuoto che le ha riempite 
senza l'aiuto di mani stanche

senza più voglia di sbattere ancora la faccia sui muri di questa realtà,
la stanza si stringe comincia a schiacciarmi, non riesco a trovarmi che già c'ho un'età

Non faccio più conto di come mi va, giro quell'angolo ed entro in un bar, prendo da bere, già un altro bicchiere ed aspetto che il sole ripassi di qua

[Rit]

Giro a piedi in città, una triste ironia mi accompagna qua e là, la comicità di chi come noi si spaventa davanti alle novità. 

Si deframmentano le emozioni, non riconosco più le occasioni,
 nel sottofondo c'è un vecchio disco 
che suona ancora le stesse canzoni.

Mi ricompongo in un bricolage, pezzi su pezzi da découpage,  Rosso Piceno e la polvere scivola 
sopra il metallo dei Caran d'ache

sopra al cristallo dei miei pensieri, 
non c'è più posto per passeggeri, 
codici folli nascosti sui diari dei Garden's Abitudinèri,

Mani che stringono vite senza avere un minimo di prudenza,
-per capirsi non basta sempre 
sintonizzarsi alla stessa frequenza!

La tua presenza rimane al centro in ogni piccolo spostamento
e chissà con chi sei seduta al tavolo e cosa stai bevendo, ed ora

Sento freddo, è ghiaccio intorno e taccio all'angolino
nel magico mondo parallelo
dell'autoritratto di un bambino.

Esco fuori e prendo un vino, giro quell'angolo 
ed entro in un bar, dopo un bicchiere ed un altro bicchiere 
so bene che il sole non passa di qua ma...

[Rit]

Notti di ghiaccio è sul tubo. Anche in trasferta.
Brano contenuto in Claver Gold è uscito dal gruppo, 2009.

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