venerdì 21 febbraio 2014

Mani

Feat StephKill


Tienimi stretto, mi treman le mani, 
non voglio sapere se mi odi o se m’ami, 
se in fondo al bicchiere c’è il volto di un altro
che immerso nel malto ti bagna lo smalto.
Tu tienimi in alto su verso la luce, 
là dove quel buio ci guarda e seduce,
riduce le rughe, le lacrime nude, 
le scarpe bucate, gli sguardi, le fughe,
le notti d’estate, le magliette bagnate,
le carezze bloccate e le altre coppie abbracciate,
poi scappare nel bosco per cercare le fate,
ritrovar le mie mani alle tue mani legate.
Stare stretti in un fiato, ogni secondo rubato 
col mio corpo graffiato e i tuoi capelli sul prato,
poi girarti di lato, questo frutto vietato 
dal sapore più dolce mai assaggiato.

RIT (StephKill)
Mani che mi spingono a fondo
e mi lasciano come non ci fossero più le tue mani,
che raccolgono i pezzi di una vita sconvolta dalle tue mani.
Mani che mi stringono a fondo
e mi lasciano come non ci fossero più le tue mani,
che raccolgono i pezzi di una vita sconvolta nelle tue mani.

Io come sempre faccio quello che posso, 
come mani che coprono il tuo volto commosso,
poi guardarti per ore senza essermi mosso, 
come avere nei palmi il volo di un pettirosso,
ma restare bloccato con i piedi nel fango, 
mentre il cielo si chiude, sta palude delude.
Spesso poi non rimango, prendo e scappo di corsa,

mentre cerchi le chiavi di casa nella tua borsa.
Tocca avere coraggio per trovare la forza 

di tenersi per mano e prendere la rincorsa,
per saltare lontano ma sentirsi vicini, 
vedo “croci viventi” come Osvaldo Licini..
poi tornare bambini e colorarsi la faccia 
come strane tribù - ma tu che vuoi che faccia?
Oggi il cielo non vuole, ma se vuole ci schiaccia.

Ho una mano che spaccia e l’altra mano che abbraccia te! 



RIT.
Mani che mi spingono a fondo
e mi lasciano come non ci fossero più le tue mani,
che raccolgono i pezzi di una vita sconvolta dalle tue mani.
Mani che mi stringono a fondo
e mi lasciano come non ci fossero più le tue mani,
che raccolgono i pezzi di una vita sconvolta nelle tue mani.



Con le mani sudate poi mi tengo la fronte, 

tu ti tieni la pancia e sposti in là l’orizzonte
senza lasciare impronte ma qualcosa si muove, 

è già dentro di te, con noi sarà tra nove.
Qui secondo me piove, cerco un posto coperto,

io ti ho già letta tutta senza averti mai aperto
io che non ti ho scoperto, tu brillavi da sola, 

io che ti ho ricoperto sotto quelle lenzuola,
quando il freddo ci entrava in casa come si stava, 

quando il vuoto era l’unica cosa che ci aspettava, 
quando avevo la bava in bocca e la lava dentro gli occhi, 
l’ansia baciava e mi cambiava le notti. 
Ti cercavo le mani tra coperte e infinito, 
non potrei riportarti al giorno in cui ti ho rapito. 
Stretto come una fede al dito non voglio uscire mamy, 
tienimi strette le mani, tra le tue mani mamy.


RIT.
Mani che mi spingono a fondo
e mi lasciano come non ci fossero più le tue mani,
che raccolgono i pezzi di una vita sconvolta dalle tue mani.
Mani che mi stringono a fondo
e mi lasciano come non ci fossero più le tue mani,
che raccolgono i pezzi di una vita sconvolta nelle tue mani.



Mani la trovi qui o in Mr Nessuno, l'ultimo album di Claver Gold. 

lunedì 10 febbraio 2014

Cyborg




Cuore umano e corpo di robot
Battiti a luce di strobo
Lampi di genio nel vuoto
E sottigliezze che andrebbero viste al microscopio.
Quando mi allontano e trovo la malinconia
Con 3 puntini in sospensione è già filosofia
Ti chiamerei canzone se tu fossi ancora mia
Poi ti strapperei il sorriso per trovare l’allegria.
Io che ho portato via l’odore da camera tua
Ora mi insegue come un’ ombra
Dentro ad ogni rua
Tu che hai portato le mie lacrime a cadere
dopo anni che provavo a trattenerle in certe sere nere
e c’ho riempito la metà che manca al mio bicchiere
 poi son partito non volevo farmi più vedere.
Se vuoi sapere come muore un uomo guarda pure
attraverso gli occhi miei fessure contengo paure.
Giornate dure, fratture che curo a colla stick
Eri il mio porto in tempesta ed ora sei Moby Dick
Che mi trascina nei fondali scuri di sti mari
mentre disti da me un miglio bevo questi abissi amari,
poi fissi il foglio che ti scrissi come liturgia
ora ti spiego l’etimologia di una bugia.
Dopo un inverno di dolori, febbre e malattia
ritorno da te scalzo a Marzo
chiamami allergia.

RIT.
Esplode il cuore di un cyborg
Ma tu non lo sentirai
Quando poi mi chiami Daycol
Sai che paura mi fai.
Stringo sto mic tyson
che mi ripara dai guai
involontario il miocardio
che batte più forte quando te ne vai.


Io non volevo avere questo cuore umano
Che batte violento tra cavi d’acciaio
Il riscaldamento è spento ed il solaio
copre il firmamento che ci ha offerto ‘sto triste Gennaio.
Poi mi chiedi come mai io non so
Che vuol dire esser felice e mai lo saprò.
Ti raggiungo in risciò,
dopo un whisky liscio
da lontano vedo il fumo del vostro falò.
Lascia stare l’hip-hop
Tu sei stata uno shock
Un po’ london, un po’ nera, un po’ dark e un po’ rock.
Io tra mille però son diventato sordo
ho fatto tutto per tenermi solo un buon ricordo.
Accordo note stonate di ‘ste chitarre rotte
riposo male se mi sveglio dieci volte a notte,
il cuore batte forte, ho tre porte…
in una ci sei tu, nell’altra la sorte
ma dietro l’ultima non so che cosa si nasconde,
ci son di fronte, apro quella per curiosità,
la stanza è vuota, mi spiazza e poi mi riconfonde,
mi chiudo dentro per cercare la mia verità.
Testi complessi, anche tu me lo dicesti;
non te lo aspettavi, si ma adesso cerchi questi.
I nostri resti in pasto a noi stessi
Sciacalli d’amore noi nell’incubo di riaversi.

RIT.
Esplode il cuore di un cyborg
Ma tu non lo sentirai
Quando poi mi chiami Daycol
Sai che paura mi fai.
Stringo sto mic tyson
che mi ripara dai guai
involontario il miocardio
che batte più forte quando te ne vai.

(x2)